
Un'esplosione di vita sottomarina da ammirare con le immersioni.
Si trova a poco più di un miglio dalla costa di fronte il porto di Porticello (per chi le volesse le coordinate sono LAT 38.08364 / 38° 5' 1” - LNG 13.55962 / 13° 33' 34”) ed è stato teatro di naufragi di grandi imbarcazioni in epoche fenicia e romana, e per questa ragione è una delle mete consigliate per le immersioni.
Stiamo parlando dello Scoglio/Secca della Formica una vera e propria montagna in mare, alta circa 60 metri. Una grande montagna, cosa che favorisce proprio gli appassionati delle immersioni che qui possono scegliere i diversi versanti per attività ricreative o tecniche più impegnative.
Questo luogo, proprio per il fatto che si trova in mare aperto, è un acquario del Mare Nostrum. La possibilità di variare le immersioni, scegliendo percorsi facili o difficili, poco profondi, tecnici o ricreativi, fa della Formica uno dei più famosi e visitati punti d’immersione della zona.
La Costa d'Oro - Immersione [foto via web - autore sconosciuto]
Immergendosi nelle sue acque ci si può imbattere in colli d’anfora, ancore e antichi rampini distribuiti in diverse profondità e segnalati grazie all’attiva collaborazione della comunità diving del territorio che tanto ha fatto per la salvaguardia e la tutela di questo tratto di mare e soprattutto della Formica. Facile, nelle varie discese, essere attratti dalle antenne di aragoste e o dagli occhi delle murene o meglio ancora dalla regalità della Cernia.
Alcuni reperti storici, anfore ed ancore, sono stati - in collaborazione con quella che oggi è la Soprintendenza del Mare in Sicilia - recuperati e trasferite nell’Antiquarium di Solunto, la città ellenistica romana, il cui antico reticolo urbano, è ben visibile dallo stesso scoglio guardando verso Monte Catalfano, molte altre si trovano nel Museo Salinas di Palermo.
A seguito di una delle ultime scoperte archeologiche, nei primi anni 2000, è stato interdetto sia l’ancoraggio, sia ogni attività di pesca fino a centocinquanta metri dal punto affiorante della secca.
La Capitaneria di Porto - il distaccamento di Porticello - insieme alla comunità diving del territorio e ad alcune associazioni, hanno in questi ultimi anni, posizionato una grossa boa luminosa che insieme con il faro di Capo Zafferano, tutela e avverte i naviganti che incrociano quella rotta ed in cui è possibile “legare”, con una cima, le imbarcazioni che nel periodo estivo arrivano per un tuffo in questo acquario.
La Costa d'Oro - immersione [Foto di F. Scalici]
Da terra è facile vedere le piccole imbarcazioni, i gommoni, tutti in fila, legati l’un l’altro con solo la prima ormeggiata alla boa. Per i locali è un chiaro segnale di “alta praticabilità” del mare. Vuol dire che non è mosso ed adatto alle escursioni anche con i ragazzini. Arrivati li e legati all’ultima barca della fila, potete indossare gli occhiali (noi consigliamo anche le pinne per la forte corrente presente) e fare un giretto sino a raggiungere i due “corni” affioranti. Se qualcuno dalla barca tira un po’ di molliche in mare, attirando i pesci, proverete la meraviglia di nuotare attorno ad essi.
Oggi, non solo per i subacquei, questo luogo è uno fra i siti più belli e importanti della costa settentrionale sicula in piena Costa d’Oro, dove branchi di grossi pesci pelagici scorrazzano felici. Cerchiamo di tutelarlo seguendo tutte le indicazioni che ci vengono date, niente pesca e soprattutto niente ancore.
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