
La gelateria navigante di Francesco Amoroso batteva le spiagge della Costa d’Oro
Francesco Amoroso, detto “CICCIUZZU” nasce a Termini Imerese nel 1930. All’età di 13 anni inizia la sua lunga attività lavorativa con il suo primo impiego in uno dei numerosi mulini termitani, sottoposto a dure mansioni nonostante la giovane età fino al 1948. Dopo questa esperienza inizia a lavorare come muratore dove affina le sue capacità manifatturiere, questa attività non lo distoglie dalle sue passioni in particolare lo sport. Infatti, pur lavorando, riesce a partecipare a delle corse dilettantistiche di ciclismo e di automobilismo.
Nel 1950 è chiamato a svolgere il servizio di leva, al termine del quale si trasferisce in Francia a Lione dove svolge un duro lavoro come carpentiere. A Lione, pur non guadagnando molto, si ferma per circa due anni. In quel periodo valuta anche l’opportunità di effettuare un’esperienza in Guatemala ma, l’intervento deciso della madre gli impedisce di fare questa scelta. Pertanto rientra in Sicilia dove motivato dalla madre, acquista una taverna di fronte al Grand Hotel delle Terme che trasforma in un Bar: era il 1955 e questo passo fu l’inizio di un lungo percorso in questo settore.
Rimane in questo locale con alterne fortune fino al 1962, quando l’attività viene trasferita di fronte alla Villa Aguglia e viene arricchita anche dall’aggiunta di una rosticceria e di un JUKE BOX, il primo a Termini Imerese. Contemporaneamente, in via Bagni, la storica "Strada Verdura”, avvia un locale dove si potevano gustare “Roba grassa e focaccia”. Infine, sempre in quel periodo gestisce una balera nei pressi dell’attuale Lido Sporting affidando il lavoro a persone di fiducia.
Nel 1965 inaugura un nuovo locale di ristorazione e pizzeria nel porto di Termini, a ridosso della spiaggia, l’attuale “spiaggetta”, ancora oggi ricordata come “spiaggia Cicciuzzu”. Li grazie alla sua intraprendenza e senso innovativo si potevano gustare pesce fresco e molluschi allevati in vasche di depurazione. In questo locale si potevano ammirare anche affreschi a rilievo, che rievocavano ambienti sottomarini, creati da un artista di quell’epoca, Vincenzo Nullo.
Purtroppo, le mareggiate ogni anno distruggevano tutto, ma lui con perseveranza escogitava sempre qualcosa di nuovo, fino a creare una sala ristorante sostenuta da palafitte, in cui arrivavano clienti anche via mare per gustare le delizie cucinate col pescato del giorno. Questa precarietà causata dal mare e dal fatto che questa era un’attività prevalentemente estiva, lo spinse ad aprire anche un nuovo bar, una tavola calda accanto alla posta di Termini bassa.
La svolta professionale avviene con l’apertura di un chiosco al Belvedere dove iniziò con un’attività di focacceria.
Dopo due anni decise di allargare la produzione aggiungendo anche la vendita di gelato, che culminò con l’invenzione della specialità del GELATO IMBOTTITO. Questa innovazione fu molto apprezzata dalla gente del posto, ma non solo, la domenica accorrevano dai paesi limitrofi tantissime famiglie vestite di tutto punto per andare ad assaggiare il gelato di Cicciuzzu. I primi gusti proposti furono il Capriccio al Desiderio e la Cassata Siciliana. Il successo fu immediato e la clientela si allargò, attirando persone da tutta la provincia.
Ma la voglia di proporre qualcosa di nuovo e di innovativo non si ferma, infatti nel 1980 propone la pizza ed il panino a metro e le “USCATE”, che ancora oggi si possono gustare nel periodo invernale presso la “Uscateria Ciciuzzu”.
La genialità del re del gelato raggiunge l’apice con la trasformazione di un piccolo peschereccio a gelateria navigante con la quale durante il periodo estivo toccava le coste del Lido Sporting, Torre Normanna, Lido Vetrana, fino alla spiaggia di Termini Imerese. Il richiamo delle trombe della gelateria natante con il motivo “O SUSANNA” faceva tuffare bambini e bagnanti assolati affollando così, l’imbarcazione per gustare l’ottimo gelato.
Anche l’idea di una roulotte trasformata in gelateria gli ha permesso di giungere a San Nicola L’Arena (presso il Lungomare) dove oggi nel molo sorge un locale molto caratteristico, costruito e decorato, in modo originale dallo stesso Cicciuzzu, con dei mosaici di pietre di mare che lo rendono unico nel suo genere.
In questo percorso, un ruolo fondamentale ha avuto ed ha ancora Anna, la moglie, che da sempre ha collaborato e contribuito ai suoi successi. Ancora oggi i figli, con le loro famiglie, continuano questo lavoro con lo stesso amore del padre mantenendo inalterata la qualità dei prodotti e proponendo nuove specialità.
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