
Tradizione vuole che "i tagliatori" della tromba potevano essere solo il primogenito maschio.
E' soprattutto all'interno del ceto peschereccio che si sono tramandate, da una generazione all'altra, metodi di lavoro, consuetudini, passatempi. Tradizioni insomma. Soprattutto per via orale. Tradizioni che ci sono giunte direttamente dal periodo della pesca a vela ed a remi, che restituiscono caratteri e sapori epici che stanno a metà strada tra la superstizione e la leggenda.
Pensate che con barche a vela e remi a forza di braccia, come le vecchie sardare, barche con equipaggi anche di 8/10 uomini, munite dell'attrezzo da pesca denominato "A Tratta" – piccola rete derivante preposta alla cattura delle acciughe e sarde per ammagliamento - i pescatori di Porticello partivano per raggiungere il canale di Sicilia e mettersi a lavoro in quei pescosi mari. I mari della "Costa del mezzogiorno" così veniva chiamata dai nostri pescatori.
E' soprattutto attraverso l'esempio, e il riferimento di informazioni, che i figli hanno imparato dai padri usi e costumi antichi. La fonte orale è quella che, preferibilmente, è stata identificativa di fatti e tradizioni precedenti, ma la conquista di altri mari e la motorizzazione, a partire dalla seconda metà del Novecento, hanno interrotto, spezzandola, una catena secolare di usanze antiche e credenze importantissime agli occhi dei nostri avi che hanno perso d'intensità, progressivamente, nel corso del tempo.
Viene in mente, la preghiera speciale, che abbiamo sempre sentito raccontare, legata alla tromba marina (o tromba d'acqua). Questa credenza che volgarmente è ancora oggi conosciuta con la forma dialettale de: la preghiera per tagliare la tromba.
La Costa d'Oro - Tromba Marina
Abbiamo chiesto a Ciccio Zizzo, pescatore di Porticello, artista e rappresentante di categoria, se poteva dirci qualcosa in più su questa "preghiera" e come al solito è stato illuminante nel descrivere la tradizione.
Ci racconta Ciccio che, nei casi in cui una minacciosa tromba marina sopraggiungeva d'improvviso in seguito ad un fortunale, i vecchi pescatori di Porticello, seppur timorosi dei suoi esiti, sapevano come sconfiggere questa forza della natura. Infatti un marinaio, con un coltello dalla lunga lama affilata, si posizionava dritto sulla prua, volto verso la tromba marina, e pronunciando alcune parole, tracciava nell'aria un immaginario taglio che divideva in due parti la tromba marina.
Tradizione vuole che i tagliatori della tromba – o come viene chiamata nel nostro dialetto, cura r'acqua - potevano essere solo quei marinai maschi primogeniti, all'interno di uno stesso nucleo familiare, che avevano imparato la formula, in segreto dal padre, la notte di Natale. Il Padre faceva giurare al primogenito maschio la segretezza della preghiera. Ed essendo un segreto non siamo riusciti a saperlo neanche da Ciccio Zizzo.
Va detto che questa tradizione non è esclusiva prerogativa dei pescatori di Porticello e del palermitano in generale. Un po' in tutto il Tirreno ed anche nell'Adriatico, ci sono testimonianze identiche. La differenza, per quello che Ciccio ci dice, sta solo nelle modalità di rivelazione di questa preghiera, che da noi è praticata solo la Notte del Natale ed esclusivamente al primo figlio maschio della famiglia di pescatori.
tromba marina, porticello, pescatori, tradizioni di mare,Questo sito utilizza cookies tecnici e di terze parti per funzionalità quali la condivisione sui social network e/o la visualizzazione di media. Se non acconsenti all'utilizzo dei cookie di terze parti, alcune di queste funzionalità potrebbero essere non disponibili. Per maggiori informazioni consultare l'informativa.
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