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Campofelice di Roccella ha un cuore antichissimo che giace in riva al mare ed un cuore nuovo sulla collina. Ricostruirne le vicende dal IX al XVI secolo appare impresa difficile ma non vi è alcun dubbio che tali notizie sono legate alla storia del Castrum Roccellae. Acquisito l'indiscusso titolo di Porta delle Madonie, la piccola cittadina, forte della straordinarietà delle sue coste, si è ben sviluppata sotto il profilo turistico. Sulla spiaggia ai piedi dell'abitato, presso la foce del torrente Roccella, si erge la Torre-Castello, costruita dagli Arabi sulle rovine di una torre precedente, poggia su uno sperone roccioso che divide a metà l'esteso tratto costiero.
Nel 1699 il casale di "Roccella" venne fondato, con apposita licentia populandi dal principe palermitano don Gaspare La Grutta Guccio, su una collina dei propri possedimenti pertinenti l'antico "castello della Roccella" situato sul mare. Il principe, che aveva da poco ottenuto il feudo, fece costruire cento case, quattordici botteghe, una fonte e una chiesa dedicata a santa Rosalia. Dopo poco il casale venne venduto alla famiglia Marziani che ne mantenne il possesso per il secolo successivo. Dal punto di vista storico, sull'originario nucleo di villani che coltivavano il fertile territorio, si sono succedute varie influenze e dominazioni: prima quelle arabe, poi quelle normanne e sveve fino a quella angioina e aragonese e da ultimo all'avvento dei Ventimiglia. Il territorio originariamente inglobato nella Contea di Collesano venne riunito sotto la Contea di Geraci retta dai Ventimiglia che ne furono principi e signori. Essi abitarono e ampliarono l'originario Castello. Il Complesso della Roccella, costituito dalla Torre-Castello, dal vecchio Borgo e dal Canale Mulino, è stato per secoli punto forte e qualificante delle Madonie sia militarmente, per i potenti, che per la vita economica delle popolazioni vicine ed è una testimonianza di rara rilevanza storica, architettonica ed etnoantropologica. Nel marzo 2007 l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali e la Soprintendenza di Palermo hanno dichiarato tale complesso di rilevante interesse. Il Borgo, di notevole interesse architettonico per la conformazione degli edifici, rappresenta il punto di arrivo di una stratificazione che si è evoluta dal Medioevo fino al XX secolo. Nelle fabbriche disposte attorno alla corte si evidenziano tracce di attività antiche: sono architetture che rispondono a esigenze culturali e di vita, si ravvisano manufatti rurali come acquedotti, mulini, cisterne, masserie, stalle, magazzini, frantoi, palmenti e opifici Di pregevole rilievo sono la Chiesa Madre, sita in piazza Garibaldi, e Villa comunale e il Belvedere. Punto di riferimento per la conservazione del patrimonio storico e tradizionale è la Biblioteca Comunale, in Piazza Garibaldi.
Altitudine: s.l.m.: 54 m
Superficie: 14,75 Kmq.
Abitanti: 7.266