Sono tra i dolci simbolo in Sicilia della commemorazione dei defunti, "Festa dei Morti".
La commemorazione dei defunti o "Festa dei Morti" è una ricorrenza molto sentita anche nella Costa d’Oro. I Pupi di Zucchero o in dialetto Pupi di zuccaru (Pupi di zucchero) detti anche pupi di cena per finire alla denominazione più caratteristica di tutti i Pupaccena, sono tra i protagonisti della pasticceria soprattuto nel palermitano e quindi nel nostro territorio della Costa d'Oro.
Sono dolci, statue a forma umana, spesso anche a cavallo, cave dentro, fatte di zucchero indurito e dipinto con colori vivacissimi, che rievocano figure tradizionali quali Paladini di Francia, ballerini e personaggi tipici del teatro dei pupi siciliani.
Dolci che la tradizione vuole che si inizino a mangiare la notte della “festa dei morti” - la Celebrazione dei Defunti - con uno specifico stato d’animo che apre le porte al rito della spiritualità.
In Sicilia, sino a 40/50anni fa non esisteva l’usanza di scambiarsi doni per il Natale, perche era il momento clou della Festa dei Morti. Noi bambini aspettavano “i morti” che portavano i regali, ma soprattuto dolci, biscotti ed i Pupi di Zucchero. Dolci come i crozzi ‘i mortu (ossa di morto) o i taralli (ciambelle rivestite di glassa zuccherata), i tetù bianchi e marroni, i primi velati di zucchero, i secondi di polvere di cacao. E ancora frutta secca e cioccolatini, e per finire “u cannistru” colmo di frutta di martorana.
Armi santi, armi santi,
Io sugnu unu e vuatri síti tanti.
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai
Cosi di morti mittitimìnni assai!
Ricordiamo con fresca memoria, che a casa dei Nonni i dolci venivano disposti in bell’ordine su una tavola, perché si riteneva che in quella notte i defunti della famiglia venissero a cenare nella loro antica dimora. La cena inizialmente apparecchiata in onore dei defunti, si trasforma in gustose pietanze per noi.
Molti antropologi hanno studiato il significato di questi caratteristici dolci e soprattuto della “Festa dei Morti”. Tra i tanti riportiamo quello che dice il professore Antonino Buttitta: “Il significato della strenna siciliana dei morti è duplice. Da una parte essa rappresenta un’ offerta alimentare alle anime dei defunti, dall’altra un chiaro esempio di patrofagia simbolica; nel senso che il valore originario dei dolci antropomorfi era quello di raffigurare le anime dei defunti. Cibandosi di essi, era come se ci si cibasse dei trapassati stessi”.
I Pupi, sono bellissimi da vedere ed artisticamente perfetti. Di forme in eterno identiche, perchè realizzati con stampi di gesso in cui si fa scolare lo zucchero reso liquido, assumono una aspetto nuovo e variopinto grazie alla capacità pittorica dei mastri dolciari. Colori delle stesse tonalità e sfumature dei carretti siciliani, dei paladini a manifestare la stessa matrice culturale. Dopo il necessario tempo di posa, per l’asciugatura del colore, si passava alla vera e propria decorazione e la statuetta viene “impupata” con lustrini di carta colorata, palline di zucchero argentate e nastrini di ogni forma e colore. La Pupaccena era cosi pronta per essere messa in mostra per la vendita.
Ancora adesso, in alcune pasticcerie della Costa d’Oro trovate in questo periodo dell’anno i “Pupi di Zucchero”. Ma proprio a tutti i pasticceri della Costa d’Oro, ma non solo a loro, vogliamo fare un appello: rifiutate di realizzare Pupi a forma di Pikachu o di altri personaggi della famiglia dei Pokemon, oppure a forma di Spongebob o altri personaggi della serie di cartoni. Realizzate solo Pupi nelle forme originali. Grazie.
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