Abitata sin dalla preistoria e da sempre contraddistinta dalla presenza delle acque termali
Visitare Termini Imerese vuol dire fare un viaggio nel tempo, tra i diversi periodi storici che hanno segnato questa cittadina in provincia di Palermo, abitata sin dalla preistoria e contraddistinta dalla presenza delle acque termali. Una presenza così importante da determinarne il nome: Termini Imerese, per l’appunto, deriva da Thermai Himeraìai. Le varie dominazioni che si sono susseguite hanno lasciato delle testimonianze significative, molte delle quali sono giunte ai nostri giorni.
Anche se l’uomo ha abitato questo territorio prima dell’avvento della civiltà, oggi le tracce di questa presenza non sono facilmente visitabili. Il nostro viaggio, quindi, comincia dall’area archeologica di Himera, la colonia greca fondata nel 648 a. C., dove nel 480 a.C. si svolse la famosa Battaglia di Himera, nella quale gli eserciti di Siracusa e Akragas sconfissero la potente armata cartaginese.
Gli scavi, cominciati nella seconda metà del 1800, hanno coinvolto solo una minima parte dell’area, dando alla luce molte rovine tra cui il Tempio della Vittoria.
I tanti reperti rinvenuti sono conservati nell’Antiquarium, che si trova ai piedi dell’area archeologica. Qui, oltre, ad anfore, vasi e manufatti di terracotta è esposta la preziosissima Phiale aurea, un’opera di oreficeria, con iscrizione puntinata in lingua e caratteri greci, usata per le offerte sacrificali in onore delle divinità. Interessante è la storia del recupero della Phiale da parte della magistratura e delle forze dell’ordine italiane nel 1999. Rinvenuta nel 1980 nella limitrofa località di Caltavuturo, nel corso di alcuni lavori per la costruzione di un pilone, fu trafugata passando di mano in mano fino ad arrivare al Metropolitan Museum di New York.
La storia di Himera si conclude nel 409 a.C. quando i Cartaginesi distrussero le principali colonie greche della Sicilia. Una parte degli abitanti fu evacuata a Messina e una parte fu brutalmente uccisa. Gli esuli due anni più tardi, assieme a dei coloni libici, fondarono 12 km ad ovest dello storico insediamento di Himera, Thermai Himeraìai (in latino Thermae Himerae), l'odierna Termini Imerese, il cui impianto urbanistico si articola in Termini Alta e Termini Bassa.
Successivamente, durante il dominio romano, Termini Imerese diventa una delle città più floride dell’impero. A Termini i romani realizzeranno l’acquedotto cornelio, ad oggi il più grande e meglio conservato della Sicilia, per portare l’acqua dalle falde del monte San Calogero al centro abitato. Altri ruderi dell’età romana ancora visitabili sono presenti all’interno della Villa Palmeri. Inoltre resti, reperti e opere d’arte, non solo dell’età romana ma della storia della città, sono esposti presso il Museo Civico.
A Termini Alta, in quello che allora probabilmente era il foro della città romana, si trova la pittoresca Piazza duomo. Un luogo molto scenografico in cui gli elementi principali sono rappresentati dalla matrice di San Nicola di Bari, dalla sede del Palazzo di città e dalla statua del patriota risorgimentale siciliano Giuseppe La Masa.
Nei pressi di Piazza duomo si trovano altri due siti molto interessanti da visitare: la Biblioteca Liciniana e il Museo Civico. Il primo, istituito nel 1800 dal presbitero Giuseppe Ciprì, si trova nello splendido complesso del Monastero di Santa Chiara, ospita più di 100.000 volumi, una emeroteca e diverso materiale non librario. Il secondo, invece, è stato istituito nel 1873 e intitolato a Baldassarre Romano, archeologo e studioso termitano. E’ un vero e proprio scrigno di tesori. Esso espone una vasta gamma di reperti sulla storia di Termini Imerese e una pinacoteca. E’ ubicato all'interno di un palazzo storico risalente al XIV secolo che ingloba una cappella del '400 interamente affrescata. Da segnalare un bassorilievo della Madonna con bambino del Gagini e un bozzetto del Bernini.
Da piazza duomo parte via del Belvedere, che corrisponde al cardo romano. Il Belvedere è uno dei posti panoramici più suggestivi della Costa d’Oro. Si affaccia sul Golfo di Termini Imerese e consente di volgere lo sguardo ad est, da Capo Zafferano, fino ad ovest, a Cefalù. E’ sormontato da una piccola rocca nella quale si trovano i ruderi del Castello e dove è stata documentata una stazione preistorica dell'Epigravettiano.
Imboccando la strada che dal belvedere porta verso Termini bassa ed il porto è possibile ammirare un’altra gemma architettonica di Termini Imerese, che ormai da qualche decennio è assurta a simbolo della cittadina: la cupola della Chiesa di Maria SS. Annunziata, più comunemente conosciuta come cupola dell’Annunziata. Costruita nel XVII secolo, ha una struttura ottagonale ed è sovrastata da un cupolino. Il suo rivestimento in maiolica azzurra le conferisce una luce e un fascino straordinario che caratterizza il panorama.
Giunti a Termini bassa si arriva di fronte ad un’altra meraviglia di Termini Imerese: le terme. Da fuori si presentano come un edificio maestoso dall’imponente bellezza architettonica. Lo stabilimento termale moderno è stato costruito nel 1700 e alla fine del 1800, proprio nello stesso luogo di quelle romane delle quali conservano alcuni resti. Anche gli ambienti interni sono di una bellezza mozzafiato.
Secondo il mito, le acque termali sarebbero sgorgate per opera delle Ninfe che volevano compiacere Atena. In esse si sarebbe bagnato per la prima volta Ercole, dopo la lotta contro Erice. Tale mito è raffigurato sulle monete di Termini, che su una faccia hanno la testa di Ercole e sull’altra quella di tre ninfe.
A Termini bassa si sviluppa tutta la zona portuale. Termini Imerese, infatti, è stato e continua ad essere un importante scalo attivo nel settore delle merci, in quello del diporto e della cantieristica minore. Da qui nel 1800 partivano ingenti quantità di derrate alimentari per l’esportazione. Nel 1900 è stato potenziato per supportare le attività dell’area industriale. Da alcuni decenni è utilizzato anche come porto civile con collegamenti giornalieri e settimanali da e verso altri altri porti italiani.
Proprio dal Porto è partita l’edizione 2021 della prestigiosa e leggendaria Targa Florio, la corsa automobilistica più antica del mondo. Ideata nel 1906 da Vincenzo Florio, è strettamente legata al territorio della Costa d’Oro e delle Madonie, perchè si svolge su un circuito cittadino che associa il fascino della gara a quello del paesaggio. Per questo riteniamo che una tappa da non perdere sia quella del Museo del Motorismo siciliano e della Targa Florio.
Infine, come facciamo spesso, concludiamo il nostro itinerario con una escursione in montagna, per ammirare la bellezza della Costa d’Oro dall’alto. Parte del territorio di Termini Imerese, infatti, ricade nella Riserva naturale orientata Monte San Calogero. Il Monte è un massiccio che domina il Golfo di Termini Imerese, ricco di flora e fauna mediterranea, come il garofano rupestre o l’aquila reale, e che è possibile apprezzare percorrendo diversi sentieri.
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