
E’ proprio in questo meraviglioso tratto di Costa che nacque il formato di pasta più antico e conosciuto al mondo.
Sono tanti i motivi per i quali migliaia di turisti ogni estate scelgono Trabia e la frazione di San Nicola per passare almeno un paio di giorni di vacanza al mare. Questi due piccoli centri, infatti, offrono un ventaglio variegato di attrazioni turistiche. Andiamole a scoprire.
Il borgo marinaro e il porticciolo turistico di San Nicola sono sicuramente tra i più belli e suggestivi della Sicilia. Il colpo d’occhio per chi arriva è notevole: centinaia di imbarcazioni, dalle tipiche lancie ai motoscafi più moderni, difese da un bellissimo molo su cui è possibile passeggiare e ammirare il mare e il borgo, con le sue casette ma soprattutto con il suo meraviglioso castello.
Costruito nel 1300, attorno ad una torre di avvistamento cilindrica di epoca normanna, è composto da altre due torri più piccole collegate da imponenti mura. Per secoli fu utilizzato come tonnara, fino al 1935, rappresentando il fulcro delle attività economiche e sociali di San Nicola. Si ritiene che sia stata la prima tonnara ad ottenere la concessione regia, nel 1367.
La torre principale ornata di edera conferisce al borgo un’atmosfera magica.
Per andare al mare basta spostarsi di qualche centinaio di metri percorrendo la statale in direzione Messina per raggiungere la spiaggia della Vetrana e di un paio di chilometri per quella della Pietra Piatta. La prima è caratterizzata da una sabbia finissima color oro e dal fondale basso; la seconda, invece, prende il nome da uno scoglio piatto che lambisce il pelo dell’acqua. In entrambe l’acqua è sempre cristallina.
Tra le due spiagge, in posizione collinare, sorge Trabia, piccolo centro caratterizzato dalla presenza di molte residenze estive. La sua storia è fortemente intrecciata con quella del Castello Lanza, già a partire dal nome. Il toponimo Trabia, infatti, deriva da At Tarbiq/At Tarbi’a, ovvero ‘La quadrata’, il nome con il quale i mussumlani chiamavano la fortezza su cui poi fu costruito il Castello Lanza e che usarono per assediare la città di Termini nell’anno 827.
Anche il Castello Lanza per molti secoli rappresentò il centro nevralgico della cittadina. Anche qui per molti secoli e fino agli anni ‘60 del ‘900 fu attiva una tonnara. Inoltre il Castello era dotato anche di un mulino e di laboratori per la lavorazione delle canne da zucchero provenienti dai cannameleti vicini.
Oggi l’edificio con le sue torri e il terrazzo sul mare conserva ancora il suo antico splendore. I magazzini della tonnara, invece, sono stati riconvertiti in un hotel.
E’ proprio in questo tratto di Costa, ricco di risorse naturali, di produzioni agricole e di attività artigianali, che nacque il formato di pasta più antico e conosciuto al mondo: gli spaghetti.
Un primato ancora poco conosciuto che trova fondamento storico negli scritti di Al Idrisi, il geografo arabo di re normanno Ruggero Secondo. Nei suoi scritti, datati 1152, egli racconta della presenza a Trabia di uno stabilimento per la produzione di una pasta filiforme di grano duro chiamata “itryia”.
La produzione di pasta è stato uno dei cavalli di battaglia della cittadina e del suo comprensorio, almeno fino alle metà del ‘900. Oggi rimane qualche bottega artigianale.
Sempre nel campo dell’agroalimentare, un altro fiore all’occhiello di Trabia è la coltivazione di una particolare varietà di nespole, conosciuta in tutti i mercati come il nespolone di Trabia. Un frutto primaverile di forma rotondeggiante, dal colore giallo e arancio, con una polpa consistente dal sapore agrodolce. Una delizia per il palato.
Anche se la produzione rispetto al passato si è ridimensionata, le nespole rappresentano una produzione tipica e di alta qualità del territorio.
Concludiamo questo nostro viaggio nella Riserva naturale orientata di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto, di cui anche il territorio di Trabia fa parte. In particolare saliamo all’Eremo di San Felice, edificato su un promontorio a cavallo tra il XIII e il XIV secolo. Un posto davvero magico per la bellezza dell’edificio, seppur molto semplice e lineare, e per la sua posizione panoramica. L’eremo è una delle principali porte d’accesso della Riserva, dalla quale è possibile intraprendere interessanti escursioni in paesaggi mozzafiato.
Da alcuni decenni è gestito dall’associazione Amici di San Felice che vi organizzano iniziative culturali molto interessanti e suggestive.
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