1. Monte Catalfano
Maestoso e scosceso verso il mare, il gruppo delle colline ricadenti sotto il nome di Monte Catalfano si estende in gran parte nel territorio del Comune di Bagheria e per la restante parte nel territorio del Comune di Santa Flavia. Il Sito di Importanza Comunitaria, inserito nella rete che include i luoghi naturalistici più importanti d’Europa, comprende oltre gli aspri promontori costieri di Capo Mongerbino e Capo Zafferano, i soprastanti rilievi di Monte Catalfano e Cozzo S.Pietro, e presenta eccellenze naturalistiche, aree storiche-archeologiche e panorami di rara bellezza. Dal punto di vista naturalistico, Monte Catalfano ospita specie vegetali ed animali di rilevante interesse scientifico e panorami costieri mozzafiato mentre nella zona est dell’area è presente il Parco archeologico di Solunto che conserva antiche vestigia e monumenti fenici.
Passeggiare lungo i sentieri di Monte Catalfano, rappresenta dunque un esperienza unica in grado di coniugare cultura, natura e salute. Infatti, camminando attraverso il bosco, lungo i sentieri irti e scoscesi a strapiombo sul mare o in giro per le collina si farà conoscenza delle orchidee, eccellenza floreale del sito, della quercia soluntina, arbusto raro che cresce solo su Monte Catalfano, delle numerose e coloratissime farfalle ed ancora delle specie commestibili come il finocchietto selvatico, gli asparagi, i mandorli e i gelsi o le specie utilizzate nell’antichità come il sommacco, dalla cui corteccia e dalle foglie si estraevano i coloranti impiegati in tintoria e nel processo di concia delle pelli. Monte Catalfano offre inoltre la possibilità di osservare numerose grotte all’interno delle quali si possono ammirare graffiti preistorici, i coleotteri che abitano nel fresco dell'antro insieme agli uccelli che vi nidificano e visitare caverne che si perdono nel sottosuolo, su cui si narrano leggende di briganti e tesori nascosti.
La visita all’area naturalistica di Monte Catalfano rappresenta per ogni visitatore, grande o piccino, un momento di svago e relax in natura ma al contempo è una occasione per apprendere nuove conoscenze e rimanere ammaliati delle bellezze che il territorio ci offre.
Coordinate geografiche: 38.106074, 13.523017
2. Terme di Termini Imerese
Dai sotterranei del “Grand Hotel delle Terme”, edificio costruito alla fine dell’Ottocento su un progetto del prestigioso architetto Damiani Almejda, sgorgano ad una temperatura di circa 43° C le acque termali di Termini Imerese, acque salso-bromo-iodiche di origine vulcanica. Nonostante la sorgente termale fosse conosciuta sin dai tempi dei greci, furono i romani a costruirvi per primi uno stabilimento termale, i cui resti sono ancora visibili nei pressi dell’attuale edificio alberghiero. Da allora le terme di Termini Imerese furono meta di numerosi e prestigiosi visitatori, nel novecento furono frequentate dalla nobiltà e dell’alta borghesia palermitana ed anche da Ignazio Florio che elesse tale stabilimento a propria sede operativa ai tempi della “Targa Florio”, la famosa corsa automobilistica che percorre le strade dei monti delle Madonie.
Luogo ideale per il benessere del corpo e della persona, lo stabilimento termale offre servizi come bagni, fango-balneo-terapia, saune e grotte sudatorie, inalazioni, fisiokinesiterapia e irrigazioni, trattamenti particolarmente indicati per le cure delle patologie reumatiche, dermatologiche, cardiovascolari e dell’apparato respiratorio.
Coordinate geografiche: 37.986809, 13.699697
3. Rocca di Cefalù
Il poeta cantore della natura Dafni, accecato per vendetta dalla suocera Giunone, venne trasformato dal pietoso Mercurio nell’imponente rocca che sovrasta e protegge l’abitato di Cefalù. Il mito racconta così la nascita del promontorio roccioso che in realtà si è formato successivamente al sollevamento ed alla deformazione della piattaforma continentale marina, così come dimostrato dalla presenza di numerosissimi resti fossili che hanno reso noto questo tipo di roccia con il nome di “Pietra a Lumachelle” o “Calcari di Cefalù”, roccia ampiamente utilizzata per la costruzione dei basamenti degli edifici e delle pavimentazioni del centro storico della cittadina. La peculiarità geologica del sito, la rigogliosa macchia mediterranea, impreziosita da specie floreali di rilevante interesse botanico, e la rilevante valenza faunistica del luogo, in quanto rotta di migrazione di uccelli, hanno elevato la rocca a Sito di Importanza Comunitaria e consentito il suo inserimento nella rete ecologica europea Rete Natura 2000 che include tutti i siti europei di rilevante interesse naturalistico. La fatica richiesta dal sentiero, che dalla base si inerpica fino alla cima, verrà ampiamente ripagata dalle bellezze naturalistiche, archeologiche e paesaggistiche offerte dal luogo, che imprimeranno nel visitatore emozioni e sensazioni uniche. Dal cuore del centro storico della cittadina normanna inizia la salita Saraceni che conduce sino alle falde della rocca. Da qui, salendo le scale che conducono alla porta della prima cinta di mura, lo sguardo viene catturato dalla scoscesa parete rocciosa punteggiata dalla vegetazione rupestre e dal volo di rapaci; oltre la porta, si prosegue sul sentiero che dapprima costeggia le mura di fortificazione e successivamente riprende a salire fino alla seconda cinta di mura. Superata la seconda linea di fortificazioni il sentiero di biforca proseguendo a sud-est verso i resti delle casermette e a ovest verso i resti archeologici del Tempio di Diana e la grande cisterna, in entrambi i casi lo sguardo si allarga verso la splendida costa di Cefalù, paesaggio mozzafiato ed indimenticabile. Continuando il cammino e raggiungendo la zona dove sono concentrati i resti archeologici, si arriva al camminamento lungo le mura settentrionali, percorso che consente ad ovest di godere della vista dall’alto del centro storico di Cefalù ed a nord-est del paesaggio della costa orientale con il promontorio della Kalura. A questo punto varrà la pena proseguire il sentiero che conduce sino ai resti del castello situato in cima alla rocca, luogo dal quale si ha la sensazione di essere sospesi tra cielo e mare, al centro della costa che da ovest ad est abbraccia Capo Gallo, Palermo, i Monti Madonie, i Monti Nebrodi, Capo d’Orlando e perfino le isole Eolie nel profondo blu del Mar Tirreno. Dopo essersi inebriati di storia antica, della bellezza del panorama, della tranquillità dei luoghi, del canto degli uccelli e dei profumi della vegetazione, si ritorna indietro con la consapevolezza di aver goduto pienamente di momenti di benessere del corpo e dell’anima.
Coordinate geografiche: 38.038636, 14.026424
L’itinerario è interamente percorribile su strade che costeggiano il mare lungo tutto il tragitto ovvero la provinciale SP 23, da Aspra (frazione marinara di Bagheria) a Santa Flavia, e la strada statale SS 113 fino a Finale di Pollina. E’ possibile altresì usufruire di mezzi a minore impatto ambientale quali le autolinee extraurbane, il treno o la bicicletta ed inoltre, le singole tappe dell’itinerario consentono la fruizione dei punti di interesse attraverso passeggiate a piedi o in bicicletta lungo la costa, nei centri urbani o nelle aree naturalistiche presenti.
ESCURSIONI
Itinerario con guida (1/2 giornata)
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Costo adulto € 35,00 - Costo bambino (<10 anni) € 15,00 |
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Itinerario con guida (giornata intera con pranzo)
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Costo adulto € 55,00 - Costo bambino (<10 anni) € 25,00 |